La rimozione dei tatuaggi è un momento di cambiamento e transizione tanto quanto realizzare un tatuaggio nuovo! Con il tempo cambia tutto, e così anche noi e i nostri gusti. Ciò vuol dire che potremmo rimpiangere, oppure, semplicemente non trovarci più allineati con alcune delle nostre scelte passate. Questo comprende ovviamente anche i tattoo! Si parla molto di rimozione di tatuaggi sul web, dunque cerchiamo di dare una visione di insieme sul tema.
La rimozione del tatuaggio è una procedura medica che mira a cancellare tutto o parte di un tatuaggio o a ridurlo il più possibile. Potrebbe essere necessario quando si presenta una complicazione medica, come un’allergia agli inchiostri per tatuaggi. Ma può essere richiesto anche quando la persona tatuata desidera rimuovere un tatuaggio per motivi personali. Questa procedura può essere eseguita solo in degli studi appositi, e dai migliori dermatologi. Non affidarti al primo che passa! La rimozione del tatuaggio viene eseguita con il laser. Il laser divide le particelle di pigmento del tatuaggio che si trovano nel derma in modo che vengano eliminate dal corpo.
Questa tecnica richiede diverse sedute e diversi parametri devono essere presi in considerazione nella scelta del tipo di laser: il contenuto di pigmenti, perché i tatuaggi recenti sono più pigmentati di quelli vecchi; la superficie del tatuaggio; tipo di pelle; colori, perché giallo, verde e blu sono colori più resistenti. Per ottenere una rimozione completa del tatuaggio sono necessarie diverse sedute, distanziate tra loro, in modo da permettere alla pelle di rigenerarsi e limitare il rischio di una cicatrice bianca.
Vengono utilizzati principalmente due tipi di laser. I laser attivati “Q-switched”: Per ridurre la “bruciatura” del tessuto sano attorno al tatuaggio, vengono utilizzati i cosiddetti laser attivati “Q-switched” che generano impulsi ad alta potenza di brevissima durata. In alternativa, si possono utilizzare laser a picosecondi. Con i cosiddetti laser “Q-switched”, la durata dell’impatto è compresa tra 5 e 60 nanosecondi. Con i laser a picosecondi la durata dell’impatto è molto più breve e oscilla tra 450 e 750 picosecondi (1 picosecondo = 1 millesimo di nanosecondo).
Questo tipo di laser permette una migliore frammentazione dei pigmenti (grazie allo shock fotoacustico) e ha minori effetti collaterali perché ha un effetto termico quasi nullo. Questo tipo di laser ha più vantaggi: consente di ridurre il numero di sessioni pur essendo in grado di avvicinarle e di eliminare con successo la maggior parte dei colori resistenti ai laser Q-Switched, e provoca una minore ipopigmentazione residua dovuta alla virtuale assenza di effetto termico.
Durante la rimozione del tatuaggio e nei giorni a venire possono insorgere complicazioni: le sessioni laser sono dolorose. Spesso è necessaria una crema anestetica per affrontarle con meno difficoltà. In rari casi, può verificarsi la soffusione emorragica (presenza di tracce di sangue sotto la pelle) e le croste sono quasi sistematiche con i laser “Q-switched”;
Ma anche una reazione di edema (gonfiore) o addirittura la formazione di bolle; sono probabili reazioni orticarie o allergiche locali. Dopo diversi giorni, possono essere osservati altri effetti collaterali, tra cui disturbi della pigmentazione (ipo o iperpigmentazione), transitori o permanenti, cambiamenti nella struttura della pelle e cicatrici, più frequenti sulla pelle scura, risultati insufficienti, più frequenti dopo la rimozione di tatuaggi policromi: scurimento paradossale dei tatuaggi, pigmenti residui, immagini fantasma. Insomma, per tutti questi motivi, conviene rivolgersi ad un vero e proprio esperto del settore senza lasciare nulla al caso!
Una prima consultazione è obbligatoria prima della sessione di rimozione del tatuaggio. Ciò consentirà al medico di stabilire una stima e di conoscere i parametri secondo l’indicazione esatta. Il praticante inizia con l’anestesia locale dell’area da trattare per un maggiore comfort. Pratichiamo l’anestesia per iniezione poiché è più forte ed efficace di una crema anestetica applicata localmente. Il professionista adatta la modalità laser in base all’indicazione da trattare e al fototipo del paziente (pelle chiara o scura). Al termine della seduta, si consiglia di applicare uno spesso strato di crema riparatrice per massimizzare la cicatrizzazione della zona tatuata. Una sessione di solito dura dai dieci ai venti minuti. Il numero di sessioni da pianificare dipende da ogni tatuaggio. Occorrono in media dalle 6 alle 8 sedute distanziate di 6 settimane l’una dall’altra per ottenere un buon risultato.
In caso te lo stessi chiedendo, il prezzo indicativo per la rimozione del tatuaggio è di 90 euro a seduta. Il prezzo dipende dalle dimensioni del tatuaggio, dalla sua complessità e dal suo riempimento. Rimuovere un tatuaggio è un percorso lungo e impegnativo, ma se eseguito bene, ne varrà assolutamente la pena. Non avere paura di porre rimedio a una scelta sbagliata del passato! Tutti sbagliamo e tutti ci evolviamo costantemente.
Rimuovere un tatuaggio non lascia cicatrici: La prima cicatrice viene creata dal tatuaggio stesso poiché il tatuatore utilizza aghi più o meno profondi per iniettare l’inchiostro, creando delle microlesioni simili alla scarificazione. Queste cicatrici non sono visibili finché il tatuaggio è presente, poiché sono semplicemente mascherate dall’inchiostro. D’altra parte, l’uso del laser può aumentare queste cicatrici, ma rimane difficile sapere quale percentuale di cicatrice attribuire al laser dopo la rimozione del tatuaggio. Tanto più che ogni pelle guarisce in modo diverso e segna più o meno.
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